Piccole bolle chiacchierano tra di loro.
Le loro voci arrivano fino alle onde che decidono di unirsi.
Le chiacchere, ora, diventano preziose.
La superficie dell’opera Battuto bicolore simula l’allegria delle bolle e la dolcezza delle onde e la sua forma arcaica la rende un piccolo talismano con il contrasto cromatico del fuoco e del mare.
Le loro voci arrivano fino alle onde che decidono di unirsi.
Le chiacchere, ora, diventano preziose.
La superficie dell’opera Battuto bicolore simula l’allegria delle bolle e la dolcezza delle onde e la sua forma arcaica la rende un piccolo talismano con il contrasto cromatico del fuoco e del mare.

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Vasi | VASO BATTUTO BICOLORE CARLO SCARPA VENINI 785.00
Codice articolo: 785.00
Collezione: Edizione limitata
Autore: Carlo Scarpa | 1940
Anno: 2025
Numero: 07/2025.
Materiale: Vetro di Murano.
Colore. verdognolo/rosso
Misura: h 11 cm; diam 13 cm
CARLO SCARPA - Laureatosi all’Accademia di Belle arti di Venezia, qui si dedica all’insegnamento universitario che continua con diverse cariche fino al 1977.
Carlo Scapra si è affermato nel secondo dopoguerra grazie a importanti allestimenti, in particolare a Venezia: la mostra di Paul Klee per la XXIV Biennale, il Padiglione del libro d’arte del 1950 e il Padiglione Italia alla XXVI Biennale.
Nel 1932 ha iniziato a lavorare con VENINI, diventandone il direttore artistico fino al 1946. Un lungo periodo durante il quale ha lasciato un segno indelebile nel mondo della Fornace, per il disegno di modelli passati alla storia e per la ricerca delle tecniche più raffinate.
Collezione: Edizione limitata
Autore: Carlo Scarpa | 1940
Anno: 2025
Numero: 07/2025.
Materiale: Vetro di Murano.
Colore. verdognolo/rosso
Misura: h 11 cm; diam 13 cm
CARLO SCARPA - Laureatosi all’Accademia di Belle arti di Venezia, qui si dedica all’insegnamento universitario che continua con diverse cariche fino al 1977.
Carlo Scapra si è affermato nel secondo dopoguerra grazie a importanti allestimenti, in particolare a Venezia: la mostra di Paul Klee per la XXIV Biennale, il Padiglione del libro d’arte del 1950 e il Padiglione Italia alla XXVI Biennale.
Nel 1932 ha iniziato a lavorare con VENINI, diventandone il direttore artistico fino al 1946. Un lungo periodo durante il quale ha lasciato un segno indelebile nel mondo della Fornace, per il disegno di modelli passati alla storia e per la ricerca delle tecniche più raffinate.
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